In un'epoca in cui le minacce digitali sono in rapida crescita, comprendere le normative sulla sicurezza informatica e sulla sicurezza delle informazioni è essenziale per le istituzioni finanziarie non bancarie (NFI) nell'Unione Europea (UE). Queste istituzioni gestiscono quotidianamente grandi quantità di informazioni sensibili dei clienti, rendendo la loro conformità alle normative non solo necessaria, ma fondamentale. Questa conformità aiuta a mantenere la fiducia dei clienti e protegge l'integrità complessiva del sistema finanziario.
Questo post del blog analizzerà le principali normative dell'UE che regolano la sicurezza informatica e delle informazioni per le IFN, concentrandosi in particolare sul modo in cui queste leggi affrontano i rischi di terze parti. Comprendendo queste normative, le istituzioni finanziarie nazionali possono rafforzare le loro misure di sicurezza e gestire le relazioni con i fornitori di terze parti in modo più efficace.
Il panorama normativo dell'UE
L'UE ha elaborato un quadro dettagliato di regolamenti e direttive volti a migliorare la sicurezza informatica e la sicurezza delle informazioni in tutti i settori, compresi i servizi finanziari non bancari. Le normative chiave includono:
General Data Protection Regulation (GDPR)
Il GDPR, entrato in vigore nel maggio 2018, funge da legge fondamentale per la protezione dei dati nell'UE. Pone l'accento sulla salvaguardia dei dati personali e richiede una rigorosa conformità da parte delle organizzazioni, comprese le IFN.
Una componente importante è l'articolo 28, che riguarda le responsabilità dei responsabili del trattamento dei dati, ovvero le terze parti che gestiscono i dati personali per conto di un'IFN. Ad esempio, se un'IFN esternalizza servizi di marketing, deve disporre di un accordo sul trattamento dei dati che garantisca che la terza parte implementi misure di sicurezza adeguate. Ciò non solo riduce al minimo i rischi di violazione dei dati, ma protegge anche le preziose informazioni dei clienti.
Direttiva sulle reti e sui sistemi informativi (direttiva NIS)
La direttiva NIS, istituita nel 2016, mira a migliorare la sicurezza informatica in tutta l'UE. Si applica principalmente agli operatori di servizi essenziali e ai fornitori di servizi digitali, sebbene incoraggi tutti i settori, comprese le IFN, ad adottare le migliori pratiche di sicurezza.
Ai sensi della direttiva NIS, gli enti devono disporre di adeguate misure di sicurezza. Ad esempio, un NFI che lavora con i fornitori di servizi cloud deve valutare i loro protocolli di sicurezza informatica. Le conseguenze di una violazione da parte di terzi possono essere disastrose, soprattutto se compromettono dati finanziari sensibili.
Direttiva sui servizi di pagamento 2 (PSD2)
La PSD2 è fondamentale per disciplinare i servizi di pagamento all'interno dell'UE. Il suo obiettivo è supportare l'open banking garantendo al contempo processi di transazione sicuri. Questa legge sottolinea la necessità di una solida autenticazione dei clienti e della protezione dei dati finanziari sensibili.
Per le IFN, ciò significa prestare molta attenzione ai fornitori di servizi di terze parti, come i processori di pagamento. Se un fornitore non soddisfa gli standard di sicurezza stabiliti dalla PSD2, potrebbe mettere a repentaglio l'integrità della sicurezza dell'istituto. Infatti, secondo recenti statistiche, circa il 40% delle violazioni dei dati nei servizi finanziari proviene da fornitori terzi, sottolineando l'importanza della conformità.
Regolamento eIDAS
Il regolamento sull'identificazione elettronica, l'autenticazione e i servizi fiduciari (eIDAS) stabilisce norme per l'identificazione elettronica e i servizi fiduciari. Per le IFN, è fondamentale garantire che tutti i partner terzi coinvolti nella verifica dell'identità o nelle firme digitali aderiscano agli standard eIDAS.
Verificare che i fornitori di servizi di terze parti siano conformi all'eIDAS può ridurre significativamente i rischi associati alle frodi di identità. Nel 2022 i casi di frode nell'UE sono aumentati del 30%, evidenziando la crescente necessità di processi di identificazione sicuri.
Queste normative affrontano il rischio di terze parti
Riconoscendo l'importanza del rischio di terze parti nella sicurezza delle informazioni, diverse normative offrono ulteriori indicazioni per le IFN:
Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza (ENISA)
L'ENISA è la principale agenzia per la cibersicurezza dell'UE. Offre linee guida e best practice preziose, in particolare nella gestione delle relazioni con terze parti. Le IFN possono utilizzare le risorse dell'ENISA per chiarire il loro ruolo nella salvaguardia dell'accesso di terzi ai loro sistemi e ai loro dati sensibili.
Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) e direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD)
Sebbene si rivolgano principalmente alle entità bancarie, il CRR e la CRD hanno implicazioni anche per le IFN, in particolare per quanto riguarda la stabilità dei mercati finanziari. Queste normative evidenziano la necessità di vigilare quando si esternalizza a fornitori di servizi, in particolare quelli che gestiscono dati sensibili.
Le IFN dovrebbero implementare un solido quadro per la valutazione e l'onboarding dei fornitori di servizi. Tale quadro dovrebbe essere adattato per tenere conto dei diversi rischi evidenziati in tali regolamenti, garantendo un approccio globale alla gestione dei rischi.
Strategie per la conformità
Per navigare con successo nell'intricato panorama delle normative dell'UE in materia di sicurezza informatica relative al rischio di terze parti, gli istituti finanziari non bancari dovrebbero adottare le seguenti strategie:
Sviluppare un programma completo di gestione del rischio dei fornitori
La creazione di un programma di gestione del rischio dei fornitori è essenziale per le IFN. Questo programma dovrebbe includere processi di due diligence approfonditi che valutino le pratiche di sicurezza informatica di terze parti e la loro conformità alle normative pertinenti. Ad esempio, condurre audit su potenziali fornitori può aiutare a identificare i punti deboli prima di stipulare contratti.
Stabilisci contratti chiari
La creazione di contratti chiari con fornitori di terze parti è fondamentale. Tali contratti dovrebbero specificare le responsabilità di ciascuna parte in merito alla protezione dei dati e ai protocolli di sicurezza. Inoltre, dovrebbero delineare chiaramente le ripercussioni in caso di non conformità o violazione dei dati. Un contratto ben definito aiuta a garantire la responsabilità nel rapporto con il fornitore.
Monitorare e verificare regolarmente le terze parti
Gli istituti devono monitorare e controllare regolarmente i propri fornitori di terze parti per confermare la conformità alle misure di sicurezza stabilite. Questa strategia proattiva consente alle IFN di individuare tempestivamente le potenziali vulnerabilità e di adottare misure preventive, riducendo così il rischio di violazioni.
Considerazioni finali su come gestire la conformità
Comprendere le normative dell'UE in materia di sicurezza informatica e sicurezza delle informazioni è essenziale per gli istituti finanziari non bancari. Poiché queste istituzioni si affidano spesso a servizi di terze parti, è fondamentale comprendere e aderire a normative come GDPR, Direttiva NIS, PSD2 ed eIDAS.
Un approccio proattivo alla gestione dei rischi di terze parti non solo migliorerà la conformità, ma migliorerà anche la posizione complessiva di sicurezza informatica dell'NFI. Questo sforzo protegge le informazioni sensibili contribuendo al contempo alla resilienza dell'intero ecosistema finanziario.
Poiché gli istituti finanziari non bancari continuano ad adattarsi a un panorama sempre più digitale, rimanere informati sui requisiti normativi e gestire efficacemente i rischi sarà fondamentale per il loro successo e la loro sicurezza a lungo termine.